Cucina tipica di montagna del Trentino Alto Adige

Cucina tipica di montagna del Trentino Alto Adige

Oltre alla bellezza delle Dolomiti e delle sue vallate, uno dei punti di forza del Trentino Alto Adige è indubbiamente la sua ricca tradizione culinaria.

La cucina del Trentino Alto Adige è frutto delle influenze italiane, tedesche e austriache. Si basa sulla genuinità e sull’altissima qualità dei prodotti tipici della zona, dai formaggi alle carni pregiate, dallo speck alle mele, dai vini ai pesci di lago. I piatti tipici della cucina di montagna del Trentino Alto Adige sono davvero molti e sono presenti in diverse varianti a seconda della zona in cui ci si trova. Ecco alcuni dei piatti che la tradizione gastronomica locale offre:

  • IMG_7652i canederli, o knödel, una variante dei grossi gnocchi tedeschi a base di pane, erbe aromatiche e speck, anche se ne esistono diverse versioni, per esempio con il formaggio o gli spinaci, serviti con brodo, asciutti o con fonduta (come i canederli con puzzone di Moena DOP) oppure le varianti dolci con albicocche o fragole.
  • La polenta, piatto tipico dell’Italia orientale, la sua composizione cambia a seconda della zona e della vallata. Per esempio in Val di Non si usa un mix di farina di mais e grano saraceno, nei pressi del lago di Garda, invece, si usa la farina di frumento e le patate, mentre è tipica della valle del Chiese la polenta carbonera, fatta con grano marano di Storo. Alcune portate tipiche a base di polenta che si possono mangiare sulle Dolomiti sono con lo stinco di maiale al forno, i crauti e le puntine di maiale, con carne di cervo, di capriolo o di lepre. Ottimi anche gli gnocchi di polenta con ragù di coniglio.
  • Le cajoncie della Val di Fassa, ravioli ripieni di fichi secchi.
  • Le zuppe, per riscaldarsi dalla fredda aria di montagna, come la famosa zuppa d’orzo, la zuppa con ortiche e la zuppa di vino.
  • I schlutzkrapfen, ravioli a forma di mezzelune e ripieni di ricotta e spinaci.
  • IMG_9689Gli spätzle tirolesi, gnocchetti di spinaci soitamente conditi con panna, speck e parmigiano.
  • La luganega, una deliziosa salsiccia di carne magra di maiale e lardo tritati grossolanamente e successivamente insaporita da aglio, sale e pepe (in alcune varianti anche con chiodi di garofano o cannella). Dopo essere stata insaccata nel budello, deve stagionare per un mese ed eventualmente fatta affumicare su brace e bacche di ginepro. Dopodichè è pronta per essere usata in numerose ricette tipiche regionali, come la smacafam (una torta salata trentina, tipica del Carnevale) oppure semplicemente accompagnata da polenta o crauti.
  • I crauti alla tirolese, cucinati con pancetta affumicata, cipolla e spezie e serviti come accompagnamento di salsicce o canederli.
  • Il gulash alla trentina, piatto di origine ungherese dove viene servito come zuppa, in questa variante tipica della Val Pusteria ricorda più uno spezzatino a base di carne di manzo, accompagnata da polenta, canederli o spatzle.
  • Numerosi piatti a base di carne di capriolo, cervo, manzo, agnello e maiale. Per esempio, i medaglioni di cervo con polenta, riduzione al vino rosso o composte di mirtilli e frutti rossi. Oppure il carrè di maialino su cavolo bianco stufato, mele e gallinacci o le classiche costolette di agnello.
  • Lo schüttelbrot, pane di segale speziato e croccante, tipico dell’Alto Adige, ideale da gustare con speck, formaggio e del buon vino rosso locale.
  • I formaggi, il Trentino Alto Adige ha infatti un’antichissima tradizione casearia ed è la terra di origine di alcuni dei più pregiati formaggi italiani. Alcuni nomi di prodotti tipici locali sono il Trentingrana DOP, il Puzzone di Moena, il Caprino di Cavalese, il Formaggio Dolomiti, il Nostrano della Val di Fassa o il Monteson.
  • Lo zelten, un pane dolce tipico del sud-Tirolo composto da farina di frumento, segale e frutta secca e candita.
  • IMG_7170Lo strudel, forse il dolce più celebre della tradizione trentina, farcito con mele, pinoli, uvetta e cannella, anche se ne esistono diverse varianti.
  • L’apfelschmarren, la frittata dolce di mele tipica delle malghe.
  • Il kaiserschmarrn, dessert dalle origini austriache, una sorta di crêpe a pezzi con zucchero a velo, confettura di mele, mirtilli, ribes oppure uvetta e pinoli.
  • La crostata di rabarbaro.

Oltre a ristoranti di montagna che offrono elevati standard dell’ottima cucina della tradizione, il Trentino Alto Adige è la regione italiana con più ristoranti premiati dalla guida Michelin: ben 18, per un totale di 23 stelle. Qui, sono nati piatti gourmet raffinati che utilizzano le materie prime di produzione locale, dando origine a portate sopraffine, come:

  • i Canederli di ricotta con salsa all’aglio o la zuppa di testina di vitello con tortelli di sedano del ristorante Zur Rose;
  • l’Impressionismo Sottobosco, un dolce del Maso Franch a base di gelato al ginepro, biscotto al tè verde, terra di cioccolato e pistacchio di Bronte;
  • la Carbonada, carne di manzo marinata e cotta nel vino rosso o la Tartiflette, una zuppa di patate, fontina e pancetta, presso il ristorante La Clusaz;
  • i manicaretti di mela, formaggio salato e semi di cipolla oppure il cervo all’olio di germogli di abete, del Ristorante Laite.

Anche la Val di Fassa vanta una ricca selezione di ristoranti, ma anche malghe o baite in quota che si sono distinti per la loro cucina e per i prodotti speciali. Vi segnaliamo:

  • Malga Aloch a Pozza di Fassa in località Aloch: non è la solita malga di montagna che produce formaggi e polenta, ma è infatti molto di più. La Malga Aloch, che nasce da una storia lunga un secolo, si contraddistingue perchè usa prodotti a km zero. Infatti, da pochi anni la famiglia Florian ha costruito una vera e propria azienda agricola nei pressi della malga, con una sua linea di prodotti “La Vaca Negra”, che comprende tagli freschi, speck, salumi e prodotti di gastronomia, realizzati interamente con le carni bovine e suine provenienti dal loro allevamento, peraltro acquistabili anche on-line grazie all’E-commerce.
  • Baita Checco a Vigo di Fassa in località Ciampedie. A prima vista può sembrare una tipica baita di montagna, in realtà è molto di più. Si tratta di un vero e proprio ristorante di alta cucina in quota con piatti unici nell’aspetto, ma soprattutto nel sapore, grazie alla passione e bravura dello chef Matthias e di tutta la famiglia Trottner, che con grande cura e passione porta avanti l’azienda familiare. Vista la sua dislocazione, l’apertura della Baita Checco è legata a quella della funivia Catinaccio, ma in estate, in alcune serate speciali, vengono organizzati dei transfer con un pulmino, che su prenotazione vi porta in quota anche di notte.
  • IMG_4662Ristorante El Pael in centro a Canazei. Quello che contraddistingue il Ristorante El Pael di Canazei è la bravura del suo gestore, Roberto Anesi, famoso nel mondo per le sue elevate conoscenze nel mondo dei vini (leggete anche il suo interessantissimo blog DiarioDiVino). Roberto non è un semplice sommelier, ma un vero appassionato e conoscitore di vini locali ed internazionali, tanto che fuori stagione, quando il ristorante è chiuso, lo troviamo in giro per il mondo tra Tokyo e Mosca a parlare di vino. Sicuramente saprà consigliarvi il giusto abbinamento tra i suoi piatti spettacolari e la sua vasta scelta di vini unici qui in Val di Fassa.
  • Ristorante El Tobià in centro a Vigo di Fassa. Ristorante giovane, ma gestito da una famiglia che ha alle spalle anni di esperienza nel mondo del turismo in Val di Fassa. Quello che vi colpirà sicuramente al ristorante El Tobià è l’ambiente curato e molto particolare, anche se in centro a Vigo, quindi molto comodo l’accesso, entrati nel locale, vi sembrerà di stare in una baita in quota per i dettagli del suo arredamento. I piatti, ricchi e variegati, ricalcano le tradizioni della cucina regionale, grazie anche alla fantasia dello chef in cucina che vi sorprenderà sicuramente.

Da poco è nato anche un sito del nostro circuito che si occupa di gastronomia legata alla montagna: il FassaFood. Troverete articoli, recensioni, ricette e tanto altro, ovviamente legato alla cucina dolomitica.

Con tutto questo parlare di cibo, vi sarà sicuramente venuta un po’ di fame, quindi buon appetito a tutti.

 

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